Personaggi nella storia

Tutti coloro che hanno militato nel Corpo Musicale di Vezza d’Oglio hanno il diritto, ed il dovere, di ritenersi parte integrante della storia del complesso bandistico. Tuttavia, nel corso di questi cento anni, è innegabile che qualcuno si sia distinto per la carica ricoperta o per la durata del proprio servizio.

I Maestri

Naturalmente il primo ricordo va ai maestri che hanno condotto la banda durante oltre un secolo di vita. Di seguito vengono menzionati il nome ed il periodo di direzione:

  • Occhi Martino (Tonale) 1908-1915
  • Castelvedere 1920-1922
  • Poli Antonio (Foce) 1923-1931
  • Agostini Gianbattista (Fornasì) 1931-1934
  • Occhi Giovanbattista (Ciüsc) 1934-1997
  • Duni Clemente 1994-1998
  • Alberti Vittorio 1998-2018
  • Clementi Fulvio Fausto dal 2019

I Presidenti

La successione alla presidenza è stata meno lineare rispetto alla direzione, a causa dei frequenti cambi, e pertanto la ricostruzione è diventata impossibile a causa dei pochi documenti ritrovati riguardanti gli anni antecedenti la seconda guerra mondiale.

Da testimonianze tramandate pare che il primo presidente sia stato il fondatore Don Faustino Petroboni che ricoprì questo ruolo anche successivamente, dopo la Grande Guerra. Tre anni dopo la fondazione (come documentato dallo statuto del 1912) risulta presidente un certo Pietro Gregorini con Don Faustino suo vice.

Da lì al secondo dopoguerra la situazione è piuttosto ingarbugliata a causa della mancanza di documenti riguardanti il periodo.

L’unica certezza è che, negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, il presidente fu il Cav. Giovanni Migliorata che ricoprì tale ruolo per parecchi anni (non è stato possibile quantificarli) e che fu anche sindaco di Vezza d’Oglio dal 1914 al 1920.

Sempre del periodo compreso tra il 1911 e la seconda guerra furono presidenti Antonio Bonavetti e Matteo Patti ma non è stato possibile individuare l’esatta collocazione.

Più lineare è la situazione riguardante il dopoguerra grazie ai documenti ritrovati ed alle numerose testimonianze. Il primo presidente dopo la ripresa attività che seguì la sospensione durante la guerra fu ancora il Cav. Migliorata seguito da Martino Occhi, famoso maestro elementare nonché padre dell’attuale presidente Gianbattista. La sua presidenza durò fino al 1950 quando cessò in seguito all’elezione a Sindaco; lo sostituì Attilio Patti il cui mandato durò un paio d’anni circa. Seguirono alla presidenza Domenico Leggerini (Petènc), Matteo Occhi (Garboi) e Bortolo Gregorini (Disi) Il continuo cambio cessò nel 1958 con l’elezione di uno dei più grandi presidenti della storia della banda: il Cav. Enrico Ernesto Gregorini.

Già segretario della banda stessa negli anni precedenti la sua presidenza, Ernesto Gregorini si rivelò un presidente molto attivo e dinamico, capace di far funzionare la banda musicale pur vivendo lontano da Vezza d’Oglio per motivi di lavoro. Del suo operato è gia stata fatta ampia cronaca nelle pagine riguardanti il periodo della sua carica di presidente; tuttavia non è stato fatto alcun cenno al suo metodo di comunicare con gli strumentisti: con i sui metodi garbati, non solo fu il presidente che più di altri riuscì a recuperare strumentisti che avevano cessato l’attività grazie alla sua opera di convincimento, ma fu anche inimitabile nell’incrementare le presenze alle prove ed alle uscite intervenendo psicologicamente sugli assenti. In poche parole, senza arrabbiarsi o urlare ma solo con la sua formidabile dialettica, aveva il potere di far nascere rimorsi di coscienza a chi marinava.

Dopo le sue dimissioni, giunte ad inizio anni ’80 a per cause di salute lo sostituì dal 1982 il suo vice Bortolo Adolfo Occhi (Bèta) che già aveva militato nella banda come strumentista negli anni ’30 e ’40. Persona molto umile, di quelle tutta sostanza cui non si riesce a strappare un discorso pubblico, egli fu molto attento alle esigenze della banda trascinato dalla passione per la musica che coltivava fin dal suo ingresso negli anni ’30.

Al suo addio per motivi di salute giunto alla fine del 1986 gli subentrò Andrea Bonavetti che già ricopriva la carica di vice maestro. Strumentista dal 1938, eccellente trombettista prima e percussionista a fine carriera, Bonavetti Andrea faceva parte della commissione (così era chiamato il consiglio direttivo) già da qualche decennio ricoprendo anche la veste di vice presidente durante la presidenza di Bortolo Occhi. Tipo energico e ferreo nel far rispettare la disciplina durante le prove e le uscite, amava anche divertirsi al termine del servizio concedendosi spesso alla realizzazione di brani allegri improvvisati rivelandosi anche un ottimo intrattenitore. Anche dopo la sua scomparsa, intonando quel brano suonato e poi cantato denominato “la ricciolina”, a chi ha condiviso con lui quei momenti del “dopo servizio”, inevitabilmente ricompariva la sua allegra immagine. La sua improvvisa morte nel Novembre del 1989 rappresentò la fine di un epoca per la Banda, quella in cui la banda era la “müsica”, i brani erano le “sonade” ed al termine del servizio era consuetudine aprire un allegro siparietto che coinvolgeva anche il pubblico eseguendo le famose “sonade a orèigia” (serie di brani eseguiti senza spartito, anche cantati).

La nuova epoca, quella in cui l’approccio alla banda non rappresentò più un pretesto per uscire da casa e la banda stessa diventò, al contrario di prima, uno dei tanti svaghi esistenti, ebbe come primo presidente Alberto Rizzi che ancora oggi fa parte del gruppo ricoprendo, tra l’altro la carica di vicepresidente. Grazie alla sua allegria ed alla sua battuta spiritosa sempre pronta, Alberto funge, adesso come all’epoca della sua presidenza, da collante del gruppo grazie alla sua capacità di comunicare con tutti a prescindere dal carattere o dall’età.

Alberto Rizzi all'epoca della sua presidenza

La presidenza di Alberto Rizzi è ricordata anche per l’avvento del primo direttore non vezzese, Clemente Duni, il primo tassello grazie al quale è stato possibile il progresso tecnico degli ultimi anni. Il seguito, e siamo al 1993, è l’elezione di Gianbattista Occhi, l’attuale presidente… ma questa non è più storia… è attualità.


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